La bellezza di un tacco alto vale la salute delle tue articolazioni?
Molte donne non esiterebbero a dire si!
Purtroppo ci si accorge dell’importanza della postura solo quando i dolori vanno ben oltre la tolleranza.
L’uso dei tacchi alti predispone tutto il sistema posturale ad un adattamento non indifferente.
Salendo su tacchi alti il corpo viene spinto in avanti.
Questo creerà per compenso un aumento della curva lombare per ritrovare il centro di gravità altrimenti si cadrebbe in avanti.
L’aumento di questa curva è ciò che determina anche un aumento della sporgenza della parte alta dei glutei con “apparente” rialzo.
Il realtà è la curva della bassa schiena che si è accentuata e mette in fuori il sedere.
Anche se questo può sembrare un “vantaggio estetico” purtroppo a pagarne le conseguenze sono le povere vertebre lombari.
Queste infatti saranno costrette a funzionare in estensione forzata (chiusura posteriore).
I muscoli vanno in accorciamento e si affaticano velocemente.
Lo sanno bene le dolci donzelle quando passano serate intere come si avverte la pesantezza alla bassa schiena.
Purtroppo non finisce qui…
A livello del ginocchio non vi è una distribuzione equa dei carichi che invece saranno tutti anteposti.
Questo spostamento di peso può contribuire al dolore rotuleo e all’accorciamento dei muscolo posteriore della gamba.
In particolare muscoli e fasce dei muscoli del polpaccio che sono in uno stato di accorciamento.
Un accorciamento che sale su dietro la coscia e che si ripercuote giù fino alla pianta dei piedi.
Si può presentare, inoltre, dolore alla fascia podalica contribuendo a quella che viene definita “fascite plantare”.
Inoltre il sovraccarico sulla parte anteriore del piede aumenta la pressione sui metatarsi con potenziale metatarsalgia, calli e duroni.
L’alluce valgo non sembra essere direttamente correlato all’uso dei tacchi alti ma ad altri problemi posturali.
Tuttavia la deviazione dell’alluce può essere aggravata dall’uso di tacchi particolarmente stretti in punta.
La caviglia si troverà in una condizione molto vulnerabile poiché la parte anteriore tende a scivolare in avanti.
L’osso centrale della caviglia, l’astragalo, viene spinto anteriormente.
Una tale condizione predispone a rischio di disfunzioni della caviglia nonché alto rischio di distorsioni per scarso controllo.
Se non fosse sufficiente c’è da considerare che questo non solo influisce negativamente sul piede ma anche più su.
Direttamente sulle articolazioni del bacino e sul pavimento pelvico e su fino alla zona cervicale.
Eh già.. i tacchi alti possono contribuire ai dolori al collo.
Sono proprio degli assassini della postura? Forse si, ma…
L’importante è il buon senso.
Limitarli il più possibile, magari per occasioni speciali… o per serate statiche.
Situazioni dove non si cammina tanto ne tanto meno si balla, specie se già la schiena o le articolazioni hanno dato segni di sofferenza.
Importante dopo la serata è fare stretching dei polpacci, massaggiare la pianta dei piedi e riposarsi con le gambe alte per almeno una decina di minuti.
Per qualche giorno a settimana, forse, tutto questo si può sopportare ma è l’uso quotidiano dei tacchi alti che è una pessima scelta.
Non solo per la tua salute posturale della tua schiena ma per le articolazioni in generale.
Si dice che chi bella vuole apparire un poco deve soffrire… si ma un poco;
non torturarsi, specie se già si hanno dolori o disfunzioni.
Il trattamento osteopatico può essere un valido alleato per il riequilibrio degli scompensi posturali.
Dopo attenta valutazione dell’intera postura, l’osteopata può risalire alla causa degli scompensi.
Normalizzare la funzione muscolo-scheletrica, fasciale o viscerale che condiziona l’equilibrio corporeo.
Saranno consigliati, all’occorrenza, specifici esercizi correttivi da praticare comodamente a casa.
Questi possono contribuire al raggiungimento di una migliore funzionalità corporea.
Resta il fatto che se i tacchi aggravano specifiche disfunzioni è davvero importante limitarli il più possibile.
Se occorre, abbandonarli magari per un periodo fino al raggiungimento della normalizzazione degli squilibri.