Gli esercizi di mobilità corporea dovrebbero avere degli obiettivi ben precisi.
Mobilizzare tutto in modo globale non è un modo di intervenire che fa sempre bene, anzi…
Generalmente ad ogni perdita di mobilità (ipomobilità) di una zona corrisponde un aumento (ipermobilità) di un’altra parte.
Nel caso della colonna toracica o dorsale (T-Spine) si presentano principalmente due grandi condizioni: un aumento della curvatura (ipercifosi) e una riduzione della curvatura (ipocifosi).
Mantenere mobilie nella sua fisiologia questa parte della colonna vertebrale è di fondamentale importanza. I benefici saranno per la zona lombare, cervicale e per la completa mobilità delle spalle.
Va ricordato che le vertebre dorsali si articolano con le coste e che possono compromettere il meccanismo respiratorio.
Vero anche il contrario, quindi le coste possono limitare la mobilità vertebrale.
Molti adattamenti in questa zona sono in relazione con le fasce anteriori dell’addome e possono influenzarsi a vicenda.
Dunque, mobilizzare a “tutta forza” la colonna dorsale non è sempre una buona idea poiché andrebbe prima capito cosa crea la limitazione.
La mobilizzazione in estensione, tipica della “mobility prima della performance” dovrebbe mirare ai punti specifici. Tali segmenti in restrizione saranno il target da raggiungere e non a casaccio su tutta la zona dorsale.
Se nella curva esiste una inversione cifotica, quindi vi è una “lordosi nella cifosi”, la mobilizzazione in estensione andrà ad aggravare ancora di più la lordosi anomala. Questa diverrà ancora più ipermobile e come risultato le zone sopra e sotto diveranno ancora più rigide per compenso di protezione.
Quindi bisognerà essere molto “precisi sulla zona in restrizione di mobilità”. Non andare su e giù su dei rulli di gomma a casaccio, senza sapere cosa si sta mobilizzando…
L’osteopata è un alleato molto prezioso nelle perdite di mobilità specifiche della colonna vertebrale.
Agisce manualmente ed in modo preciso su quei segmenti in restrizione.
Come accennato in precedenza molte disfunzioni vertebrali possono essere in relazione a problematiche anteriori. Disfunzioni dei visceri toracici o addominali ne sono un esempio ed è bene considerare sempre la loro relazione.
Molto spesso, infatti, il lavoro manuale sulle fasce dei visceri e organi addominali (quali stomaco, fegato, intestino, ecc) migliora la mobilità della colonna vertebrale.
In altri casi invece esistono dei veri “blocchi meccanici” da manipolare direttamente al fine di restituire la completa capacità di movimento all’intera spina dorsale.