Le perdite urinarie nelle donne sono un fenomeno molto frequente.
Purtroppo in palestra o sui campi sportivi, l’argomento non è facilmente affrontato per imbarazzo o per riservatezza.
Eppure sono davvero tante le donne che ne soffrono.
Esercizi che aumentano la pressione addominale portano ad una spinta sulla zona pelvica che non è sempre facile da gestire.
I soggetti più a rischio sono le donne che hanno avuto parti (particolarmente traumatici), ma anche cadute sull’osso sacro, tagli cesarei o altri interventi in zona pelvica.
Esposte particolarmente anche le donne in menopausa.
Può sembrare strano ma molte ragazze giovanissime denunciano tale disagio specie con esercizi particolarmente impegnativi quali Squat profondi, Stacchi da terra nonché salti o corsa.
Aumenti di pressione addomino-pelvica si verificano soprattutto nella tosse, negli starnuti e nei ponzamenti (manovra di spinta nell’atto della defecazione), specie nei soggetti affetti da stitichezza.
In molti casi i motivi sono di carattere funzionale dove il pavimento pelvico non ha la giusta “tenuta” e non riesce a resistere agli aumenti di pressione.
A tal proposito il riequilibrio delle giuste pressioni tra il diaframma toracico e quello pelvico diventa importantissimo.
La rieducazione della respirazione con enfasi sulla espirazione lunga e controllata ha effetto “risucchio”.
La risalita pelvica e gli esercizi di ipopressione dovrebbero essere considerati prima dell’allenamento o in un programma a parte.
Purtroppo molti mal di schiena partono proprio dalla pelvi e non considerare questa “base” importantissima della colonna vertebrale è un grave sbaglio…
L’osteopata da una grande importanza alla zona pelvica e ed in particolare al pavimento pelvico.
Vi è una stretta relazione tra l’osso sacro e la zona pubica.
Queste due strutture, infatti, sono tenute insieme da fasce e muscoli che possono andare incontro a rigidità o eccessivo rilassamento.
Mediante l’indagine funzionale e palpatoria si definisce lo stato di tali strutture anatomiche e, attraverso manipolazioni, si possono ristabilire i giusti equilibri funzionali.
In alcuni casi le condizione più severe devono essere gestite in ambito riabilitativo con un fisioterapista specializzato. Su prescrizione del medico specialista (ginecologo, urologo, proctologo, ecc) che ha diagnosticato gravi casi di prolassi, o altre patologie più gravi.
Se il quadro non è “grave” allora le manipolazioni osteopatiche funzionali possono aiutare a ristabilire un fisiologico equilibrio, spesso in collaborazione con il fisioterapista.
Divengono molto utili gli esercizi di rieducazione delle giuste pressioni addominali e pelviche.
L’attività respiratoria è la chiave di volta in questo scenario.
Le manipolazioni sono rivolte anche alla zona toracica e lombare.
Ciò mira al ripristino dell’attività del diaframma respiratorio che se “funziona male” può spingere in modo costante sul pavimento pelvico e aumentarne la pressione.
Il diaframma toracico e il diaframma pelvico lavorano in sinergia.
Tra i primi obiettivi del recupero funzionale del pavimento pelvico è ristabilire quel sincronismo che consente la discesa e la risalita simultanea durante la respirazione.
Tra l’altro alcuni esercizi di core stability (stabilità del tronco) saranno importantissimi per imparare a gestire e tollerare carichi importanti nel modo idoneo.
Questo aiuterà a gestire lo stress pressorio sul pavimento pelvico quando si tossisce, starnutisce, si sollevano pesi, si pratica attività sportiva o altre condizioni dove è richiesto l’aumento pressorio.