Il corpo mantiene l’equilibrio con delicati sistemi di controllo.
Principalmente attraverso il vestibolo (all’interno dell’orecchio) e il cervelletto.
Apparentemente fermi ed immobili, in realtà tendiamo sempre a muoverci.
Tale controllo serve a mantenere il centro di gravità del corpo (circa davanti all’ombelico) nel poligono di base (la base tra i due piedi).
Il sistema nervoso utilizza tre strategie per il controllo dell’equilibrio:
-Strategia di caviglia, dove il corpo, in piedi da fermo, oscilla come un pendolo invertito. I piedi sono il punto fisso e la testa il punto mobile. Le tante oscillazioni disegnano un cono. Il fulcro di questo movimento avviene a livello della caviglia.
-Strategia di anca, dove il corpo, da in piedi regola il centro di gravità con spostamenti di anca, come quando si sta per cadere da un marciapiede portando il sedere in dietro o in avanti a seconda da dove arriva la perturbazione.
-Strategia del passo, dove il corpo compie un passo in avanti o in dietro per allagare la base di appoggio poiché le due precedenti strategie non bastano più e necessità di un poligono di appoggio più ampio.
Quando si verifica un trauma ad una piede (ad esempio distorsione), viene compromessa la strategia di caviglia.
Si fa affidamento a quella di anca per il controllo dell’equilibrio.
L’anca e la bassa schiena lavoreranno più del dovuto per compensare la mancanza di controllo dal basso.
Se col tempo viene a essere inficiata anche il controllo dell’anca si è costretti ad allargare la base di appoggio e abbassare il baricentro.
Quello che vediamo negli anziani.
Il ripristino del controllo dell’equilibrio è uno step fondamentale nella rieducazione del movimento.
In questo caso il riequilibrio deve partire dal tassello più basso del corpo.
Se le basi non sono solide e funzionali ne risentirà tutta l’impalcatura.