Le vene varicose rappresentano una patologia del sistema circolatorio molto comune.
In particolar modo nelle donne ma anche in tanti uomini.
Nel fitness, purtroppo, si considerano poco.
In realtà andrebbe prestata loro particolare attenzione.
Se si soffre di vene varicose è opportuno avere il parere del medico specialista sul da farsi.
In particolar modo prima di intraprendere una qualsiasi attività fisica di tipo compressivo (es. l’ allenamento con i pesi).
Il chirurgo vascolare potrà dare indicazioni ben specifiche sul da farsi e sull’eventuale terapia da coadiuvare alla ginnastica.
Tuttavia, in estate la cosa sembra peggiorare anche nei casi apparentemente gestibili, non gravi dove il medico ha dato via libera ai pesi.
Il caldo tende a dilatare.
Ecco perché viene consigliato di camminare a pelo d’acqua fredda, in riva al mare, fino alle ginocchia.
Se non sono state date particolari avvertenze bisogna prestare attenzione ad esercizi quali squat, salti, stacco da terra.
Stimoli che impongono una spinta pressoria notevole sul pavimento pelvico inficiando il ritorno venoso.
Il piede fermo al suolo non “spreme” il sangue verso l’alto e può esserci un rallentamento di risalita.
Camminare tra una serie e l’altra potrebbe aiutare il ritorno venoso attraverso la “spremitura” dei muscoli della gamba.
Inoltre esercizi respiratori facilitano la pompa diaframmatica per il ritorno del sangue venoso.
Il diaframma, che è il principale muscolo della respirazione, ha l’importante funzione regolatoria delle pressioni addomino-pelviche.
A fine allenamento possono tornare utili esercizi di decompressione pelvica.
Con la ginnastica ipopressiva infatti si può ridurre l’eventuale stasi nel bacino.
Riposo con gambe leggermente più alte del cuore, su dei cuscini, alleggeriscono il senso di pesantezza.
Attenti alle scarpe con cinturini troppo stretti che “strozzano” la caviglia.
Se si vede una vena più “vanitosa” del solito, magari anche dolorante, è meglio non sottovalutarla e rivolgersi al medico specialista.