Ogni volta che viviamo un’esperienza dentro di noi lasciamo delle “tracce” delle quali non necessariamente ne siamo consapevoli.
Quante volte sentiamo o pronunciamo frasi del tipo “da quando ho avuto quell’incidente non sono più lo stesso”.
“Dopo quell’intervento chirurgico mi sono sentito diverso”.
“Dalla morte del mio caro ho iniziato a soffrire di questo dolore…”.
Possono esserci tanti altri esempi che ci portano a comprendere un nesso diretto tra un evento più o meno traumatico e il modo di viverlo dell’intero corpo.
Spesso si guarda alla postura come un’alterazione della “biomeccanica ideale” ma purtroppo il corpo non è una struttura puramente meccanica.
Ogni cosa che viviamo, nel bene o nel male, resta impressa in noi e non sempre ne siamo consapevoli.
Tuttavia il nostro sistema nervoso lo vive e lo integra, spesso in modo disfunzionale, con le sue normali funzioni.
Tra queste: la respirazione, la digestione, il tono muscolare, il battito cardiaco, la sudorazione, la temperatura e tutte quelle funzioni autonome delle quali non ne abbiamo il diretto controllo.
Questo, spesso, è il motivo per il quale nonostante farmaci, terapie convenzionali e non, esercizi terapeutici e sana alimentazione sembra essere in un tunnel senza via di uscita.
La sede di un trauma fisico può contenere, ancora dopo anni, l’intero vissuto di quell’evento.
Non è raro manipolare una cicatrice chirurgica e rivivere vividamente quegli stessi attimi traumatici e dopo sentirsi “più sereni”.
Oppure manipolare delle fasce viscerali e sentirsi liberati dal quel “blocco allo stomaco”.
Quando però i traumi sono dall’alto, nella mente, il complesso è decisamente più articolato.
Probabilmente un percorso introspettivo con un professionista qualificato è lo step principale.
La terapia manipolativa osteopatica, spesso si associa alle “terapie mentali” per lavorare su entrambi gli aspetti del nostro sistema mente corpo.
Quello che viene definito somato-emozionale o psico-somatico.
Il corpo mantiene i traumi nei siti degli incidenti, degli interventi chirurgici e delle malattie pregresse.
Il lavoro manipolativo su queste zone, spesso, può avere effetti estremamente liberatori.