La particolarità del kettlebell lo rende, probabilmente, lo strumento più versatile nell’allenamento fisico.
Dalla rieducazione funzionale alla performance di alto livello, l’uso di questa “palla” può fare una grande differenza.
Tra gli esercizi più interessanti e affascinanti che si eseguono con il kettlebell rientra senza dubbio il Bottom-up.
La sua particolarità è caratterizzata proprio dal fatto di avere la palla capovolta con il “sedere” in alto.
Mantenere il kettlebell in questa posizione richiede una grande attivazione di tutto l’arto superiore, in una catena cinetica aperta.
Il tronco deve necessariamente essere attivato per offrire all’intero braccio una solida base sulla quale poter esprimere la totalità del gesto nel portarlo in alto.
A sua volta il tronco dovrà essere supportato dagli arti inferiori in una catena cinetica chiusa partendo proprio dall’impostazione dei piedi.
Con un’analisi dei dettagli di questo potente esercizio si nota il fondamentale controllo della presa l’allineamento ed centraggio del polso, del gomito e della spalla.
La coordinazione occhio mano (occhi fissi alla palla, dalla fase statica a quella dinamica).
La continua percezione del palmo della mano eviterà di far scivolare il manico internamente o esternamente al piano di lavoro.
Le continue sollecitazioni del carico attivano muscoli stabilizzatori profondi fino alla spalla, muscoli del controllo della zona cervicale e dorsale nonché i muscoli profondi del tronco.
Il carico monolaterale sposta il centro di gravità dal lato del peso e per controllare questo spostamento i muscoli controlaterali del tronco e del’arto inferiore saranno tirati in gioco.
Se si prova a fare qualche passo la ricerca della stabilità aumenta incredibilmente.
Il Bottom-up può essere davvero utile in un programma di allenamento finalizzato al recupero dell’arto superiore.
Per il controllo e la forza della presa della mano e per la percezione di “compattazione” del corpo.
Inserito attentamente in un programma di rieducazione funzionale o in uno di preparazione alla forza, alla potenza e alla coordinazione, il Bottom-up può fare davvero la differenza!