Ebbene si! Le donne hanno un mal di schiena che i maschietti non potranno mai capire. Siamo simili nella forma ma profondamente diversi su tanti aspetti
Primo tra tutti la dipendenza da un sistema ormonale che oscilla da settimana a settimana e da mese a mese, da una temperatura all’altra, da un’emozione all’altra. Insomma un bel rebus…
L’utero, organo principe della donna, detta legge nella mente delle dolci donzelle. La questione di fondo è che tutta la zona pelvica e quella del basso addome, hanno una veste di regolazione emozionale e dei dolori, di benessere o malessere generali.
Lo sanno bene le signorine, nei periodi premestruali e mestruali di come i dolori crampiformi, nella zona pelvica, condizionino l’equilibrio e l’armonia di una giornata.
L’intestino, e le altre componenti viscerali, giocano anch’essi la loro parte. Un colon irritabile compromette la serenità di una donna; la stitichezza e quel senso di oppressione profondo, possono letteralmente disturbarne la serenità.
Gli estrogeni che gonfiano come dei palloncini e le gambe pesanti che fanno diventare faticoso anche salire un gradino.
Occhiaie che vanno e che vengono, pelle spenta o luminosa. Capelli setosi o opachi, così come le unghie da curare nonché i vari peli da distruggere. Insomma, una dimensione che i fortunati maschietti non potranno mai capire.
Il fenomeno dello stress, mancanza di relax, di riposo, i troppi impegni da mamma, moglie, amica, casalinga e lavoratrice, posture errate durante la giornata e tanto ancora, non fanno altro che amplificare tutti i disagi. Fino a sfociare in vere e proprie patologie metaboliche o di interesse Medico Specialistico.
Disturbi del tono dell’umore, stanchezza, irritabilità, ansia, attacchi di panico e altri disturbi, sono solo manifestazioni di un sovraccarico che si sta sommando da tempo.
Una forma fisica che non si riesce mai a raggiungere, la continua ricerca di vedersi belle e in linea, quei maledetti fianchi che non vanno via o quei muscoli che magari non sono più duri come una volta.
Tutte conseguenze di uno stile di vita non più armonioso ed uno stress che dal cervello sta cambiando radicalmente il corpo.
I dolori muscolo scheletrici il più delle volte sono campanelli d’allarme e non la causa. Sono una spia! Il cervello sta dicendo che “qualcosa non va”.
Mente e corpo sono un binomio inscindibile e le sofferenze muscolari, non traumatiche, ne sono un esempio lampante.
La manifestazione di come il Sistema nervoso sia notevolmente “accelerato” e non in armonia come la natura vorrebbe.
Il mal di schiena in una donna ha una forte relazione con i visceri addominali. Ci sono dolori al nervo sciatico che sono la manifestazione “somatica” di problemi dell’utero, così come le sensazioni di “blocco” della bassa schiena sono manifestazioni di una sindrome del colon irritabile.
Una cicatrice dell’appendicite, anche vecchia di 30 anni, che crea una disfunzione meccanica nelle vertebre lombari oppure un taglio cesareo che scatena dolori o “debolezza” alla zona lombo sacrale.
I traumi diretti sull’osso sacro, tipo quelle brutte cadute sul sedere, oppure incidenti che hanno coinvolto parti della colonna vertebrale, riportando danni di natura muscolo-scheletrica, sono da valutare attentamente in stretto ambito Ortopedico-Fisiatrico.
Così come posture errate protratte nel corso della giornata (stare seduti per ore) per settimane, per mesi e per anni, portano a deformazione delle curve della colonna vertebrale, a disfunzioni muscolari e degenerazione dei dischi intervertebrali.
Condizioni che potrebbero poi sfociare in ernie di varia entità fino a gravi casi per finire in sala operatoria.
La ginnastica funzionale, una postura corretta ed un’alimentazione idonea possono prevenire o recuperare una condizione non proprio piacevole di problemi di mal di schiena e non solo.
A volte però anche se tutto va secondo copione e si rispetta il decalogo della salute, non manca l’odiato e temuto mal di schiena che si concentra nella zona lombare o nel tratto dell’osso sacro e talvolta scende giù lungo l’arto inferiore.
Il più delle volte la diagnosi Ortopedica è fortunatamente negativa, e dalle lastre non ne emerge nulla o al massimo una leggera protrusione che non giustificherebbe tutti quei dolori e limitazione di mobilità.
Eppure la schiena fa male! Cicli di antiinfiammatori, antidolorifici, il dolore va e viene ma quell’equilibrio tanto sperato e ricercato sembra qualcosa di impossibile da raggiungere.
Purtroppo, o per fortuna, il nostro corpo è un tutt’uno e quello che succede a livello profondo (utero, colon reni, ecc) ha manifestazione all’esterno attraverso i riflessi viscero-somatici che portano informazioni da un organo o un viscere alla colonna vertebrale.
Questo crea uno stato di “amplificazione” delle sensazioni (dolore, calore, rigidità, pressione, umidità, ecc), nel gergo tecnico si definisce una zona “facilitata”.
I piccoli muscoli della colonna vertebrale tendono a irrigidirsi e creare quella sensazione di limitazione o di blocco così che le vertebre non sono più libere di muoversi ed ogni movimento può evocare dolore.
Il dolore in generale di qualsiasi natura, altera lo stato di benessere psicofisico e se protratto nel tempo può davvero portare ad “impazzire” ai limiti della sopportazione.
“-Non ne posso più…-”; “-Ho girato mille specialisti e non ho nulla-”. Purtroppo il più delle volte il dolore è solo una “lampadina” accesa di un problema che può essere anche molto lontano dalla sede da dove si manifesta.
Infatti…
Le donne che presentano dolore alla bassa schiena hanno un’alta incidenza di sofferenza al colon (sindrome del colon irritabile, stitichezza cronica o acuta, ecc).
La cicatrice del taglio cesareo ha anch’essa una valenza estremamente importante nella genesi del dolore lombosacrale così come tutti gli interventi chirurgici (in primis l’appendicite).
Sofferenze di varia natura ginecologica (utero e ovaie) possono dare disturbi funzionali alla colonna e scatenare dolore.
Una scarsa attività fisica o posture tenute a lungo sempre nella medesima posizione portano all’accorciamento di alcuni muscoli e all’indebolimento di altri creando squilibri muscolo-scheletrici.
L’intervento manipolativo si dimostra particolarmente interessante nel lenire e ridurre gli stimoli perturbatori che dall’addome e dalla pelvi vanno ad inficiare la funzionalità della colonna vertebrale.
Particolarmente interessante si rivela la manipolazione delle fasce connettivali che avvolgono gli organi che sono ricche di recettori in stretta relazione con il sistema nervoso.
Questo comporta una riduzione degli stimoli ed una migliore trasmissione degli impulsi nervosi. A livello del colon si ottengono dei movimenti più fisiologici e spesso si può regolarizzare la funzione intestinale con evacuazioni regolari.
Dunque la manipolazione viscerale unita ad un’alimentazione naturale possono ridurre il dolore alla schiena di provenienza intestinale.
La manipolazione della cicatrice del taglio cesareo ha spesso risultati immediati nel miglioramento della funzionalità dell’osso sacro e anche sulla funzionalità del collo grazie alla liberazione del collegamento diretto cranio-sacro.
La manipolazione della cicatrice dell’appendicite o altre cicatrici dell’addome o basso ventre, hanno effetti “liberatori” di tensioni della zona lombo-sacrale e riducono la sensazione dolorosa.
In definitiva le manipolazioni delle fasce profonde dell’addome e della pelvi femminile possono essere un utile trattamento di tutti quei disordini viscerali che non restano solo tali ma che scatenano problemi riflessi alla colonna vertebrale.
Riuscire a trovare la collaborazione fattiva e attiva di figure come l’Osteopata, il Fisioterapista, il Personal Trainer, lo Psicologo, in collaborazione con Medici Ginecologi, Gastroenterologi, Ortopedici, Fisiatri, Neurologi, potrebbe essere una svolta per tutte quelle donne che vivono continuamente in uno stato di sofferenza.
Si trovano spesso rassegante, abbandonate e demotivate, quando in realtà basterebbe guardale oltre il sintomo, oltre il dolore e capire realmente cosa nell’intero corpo non va.
Un approccio globale in una visione di insieme, può davvero supportare e aiutare.
Una ginnastica Funzionale che ricrei i giusti schemi di movimento e la stabilità della colonna vertebrale, può fare davvero la differenza in un programma di recupero di una totale e piena efficienza del corpo femminile.
Esercizi di riequilibrio del diaframma pelvico, programmati e gestiti dal Ginecologo con il Fisioterapista, l’Osteopata ed il Personal Trainer possono ridare quella stabilità e funzionalità a tutte quelle strutture che regolano quel delicato mondo del diaframma pelvico.
Le donne che imparano ad ascoltare nel profondo il loro corpo lo sanno bene di cosa hanno bisogno e dovrebbero solo affidarsi a qualcuno che le guidi nel raggiungimento del loro equilibrio nel corpo e soprattutto nella mente.
Ciò che la mente vuole il corpo esegue…