La tua “vera” età dipende solo da te. L’età anagrafica è la quantità di anni vissuti dal giorno della nascita. L’età biologica, invece, rappresenta la condizione in cui si trova una persona da un punto di vista fisico, mentale e cognitivo in confronto a degli standard di riferimento stabiliti.
Tante volte sentiamo espressioni del tipo -sembri più vecchio, o più giovane, di quello che “sei”- . Questo perché, secondo gli studiosi, spesso le due età non coincidono con la maggior parte della popolazione di riferimento.
Tuttavia invecchiare, a quanto pare, non piace…
Cerchiamo sempre l’integratore magico che freni gli effetti del tempo sulla nostro corpo. La chirurgia estetica è sempre più ricercata anche da giovani e spesso giovanissimi. Le persone hanno paura di invecchiare ma spesso non fanno nulla di concreto per farlo nel migliore dei modi.
Bisognerebbe capire e accettare che la vecchiaia non è una malattia ma è il normale decorso della vita.
Esiste una sola certezza, fino ad adesso, ed è che tutti invecchieremo e faremo il nostro naturale percorso biologico. Come tutti i percorsi, però, spesso possiamo scegliere come percorrerli.
Jean Rostand, biologo e filosofo francese, diceva che “Un uomo non è vecchio finché è alla ricerca di qualcosa”.
Un pensiero tanto nobile quanto scientifico nel suo essere perché pone la “stimolazione” del nostro corpo ed ella nostra anima al centro dell’essenza di quello che siamo. Siamo dei ricercatori. Ognuno ricerca qualcosa. Ricerchiamo la nostra serenità, gli entusiasmi, i rischi, la felicità, l’amore, la salute…
Un corpo e un’anima possono invecchiare precocemente e ammalarsi a causa di tanti fattori. Tra questi rientrano sicuramente lo stress quotidiano, il pessimo stile di vita, lo scarso sonno, l’alimentazione trascurata o sregolata e soprattutto la mancanza di attività fisica soprattutto quella volta al mantenimento della massa muscolare.
In merito a quest’ultimo punto è bene sapere che le donne di 60 anni (anagrafici) che si allenano con i pesi dimostrano un’età biologica più giovane di 15-20 anni. Allo stesso modo gli uomini di 70-80 anni che si allenano regolarmente con i pesi sono biologicamente più giovani dei loro coetanei sedentari o poco attivi. Insomma a quanto pare il Fitness potrebbe essere paragonato ad una pillola della giovinezza.
Questa “medicina” va assunta regolarmente ogni giorno e comprende una sana alimentazione, il giusto allenamento fisico, il riposo e la sintonia con i ritmi naturali. Come tutte le medicine va somministrata su base individuale “ad personam”. E’, dunque, da personalizzare in base ai limiti, necessità e reali esigenze del soggetto.
L’educazione al movimento, la cura della propria persona e del proprio essere dovrebbero essere ben inculcate già dalla tenera età. Un bambino educato e cresciuto con questa forma mentis avrà sicuramente più cura di se stesso. Molto probabilmente potrà divenire un adulto propenso a insegnare o suggerire una vita più “sana”, a sua volta, anche ai suoi figli.
Gli adulti che vogliono vedere crescere sani e forti i loro figli dovrebbero essere prima loro i modelli da emulare. Il miglior insegnamento è l’esempio e dunque prima i genitori dovrebbero essere consapevoli e responsabili della loro salute e dello stile di vita.
Anche per quanto riguarda la terza età dovremmo sensibilizzare più i nonni all’attività fisica. Poco alla volta ma costantemente. Insegnare come gestire i carichi durante la giornata mantenendo attivo il sistema muscolo-scheletrico e cardiovascolare.
Gli anziani dovrebbero sempre mantenere attiva la loro forza e la loro velocità. L’allenamento pesi ragionato e giustamente dosato può fare una grande differenza. Così come tutte le stimolazioni cognitive. Dall’equilibrio alla coordinazione, dagli esercizi per la memoria al ballo. Stimolazioni continue, divertenti, in gruppo o da soli.
Gli effetti positivi del Fitness nella terza età sono davvero tanti. Da quelli metabolici a quelli cognitivi e su tante malattie degenerative che ormai invadono la popolazione anziana.
Insomma bisogna ricercare nuovi stimoli, sempre e comunque. Da quelli fisici e mentali.
Nessuno ne uscirà vivo da questa vita ma di sicuro ognuno di noi dovrebbe avere la responsabilità ed il dovere di prendersi cura di se stesso. Una cosa è certa, purtroppo, ed è che se non ci prendiamo cura di noi stessi prima o poi qualcun altro dovrà farlo per noi… Allora si che la vecchiaia sarà vissuta come una “sofferenza”.
Nessuno vuole veramente soffrire e allora scegliamo di vivere al meglio. Invecchiare è un privilegio ma se invecchiamo in gran forma lo sarà ancora di più.
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