Immagina di dover riempire un secchio di acqua di 10 litri.
Puoi scegliere di usare una damigiana da 10 litri oppure usare per 10 volte una bottiglia da un litro.
Alla fine produrrai lo stesso effetto finale.
In molti dolori articolari avviene più o meno la stessa cosa.
Se cadi su una spalla, ad esempio, puoi immediatamente avvertire un dolore acuto.
Magari l’osso del braccio ha battuto forte e con violenza contro la scapola creando un danno istantaneo.
Lo stesso meccanismo di spinta, tuttavia, può avvenire con una forza minima ma continua.
Far battere costantemente le due ossa della spalla in modo frequente.
Se ad esempio hai un problema di postura che ti porta la testa in avanti, la curva dorsale ti ingobbisce un pochino o hai delle trazioni anteriori del braccio avrai dei compensi.
Ogni volta che sollevi la mano avviene un “piccolo urto” delle due ossa nella spalla.
Nel corso del tempo questo piccolo urto si somma alle centinaia di migliaia di volte che nell’arco del mese o dell’anno fanno il totale.
Alla fine, dopo un tot di tempo, inizierai ad accusare un dolore alla spalla anche abbastanza fastidioso fino a poter divenire invalidante.
Risultato? Uno scenario quasi simile a quando puoi cadere una sola volta sul braccio…
Allo stesso modo di quando camminando nell’erba sempre nella stessa direzione possiamo creare un sentiero.
Se ci muoviamo in modo sbagliato e non funzionale possiamo creare dei “sentieri traumatici” nelle nostre articolazioni un poco alla volta.
I piccoli traumi si accumulano e alla fine soffriamo ugualmente come se ci fossimo feriti un solo colpo.
Bisogna muoversi bene in modo funzionale!