La misurazione della composizione corporea è fondamentale per capire lo stato fisico di una persona.
Non solo esteticamente bensì per definire la condizione di benessere.
Tra i tanti strumenti di valutazione la plicometria è tra le più diffuse.
Per la praticità di applicazione della tecnica, il basso costo e per ricavare velocemente una stima della percentuale di grasso corporeo.
Da questi dati si estrapola la relativa massa magra.
Tecnicamente conosciuto come esame bi-compartimentale (massa grassa e massa grassa).
Il tutto in riferimento al peso del soggetto.
Le pliche (quindi il “pinzettamento” del grasso) viene fatto su più punti di riferimento, i punti di repere.
Se praticata da mani esperte può dare ottimi risultati per definire la percentuale di grasso corporeo.
I risultati fanno riferimento ad apposite tabelle.
Tuttavia in alcuni casi le pliche possono essere falsate da uno “scarso scollamento” del tessuto.
Non si riesce a pinzare bene per diversi motivi.
Tra questi vi sono le infiammazioni delle fasce sottocutanee, la rigidità del tessuto connettivo o le disfunzioni neurologiche che “retraggono” le fasce.
Una situazione simile la si evidenzia quando non si riesce a far rullare tra le dita il tessuto sollevato.
La sensazione è dolorosa e di aderenza.
La plica non si scolla.
Il soggetto riferisce dolore ed il plicometro evidenzia ogni volta valori diversi.
Purtroppo in questo caso non si sta pinzando solo il grasso ma anche parte delle fasce.
Spesso anche il muscolo poiché le strutture non scivolano.
Può risultare un valore di grasso più alto del reale.
In questi casi la plica di alcuni punti è poco affidabile.
Potrebbe tornare utile prima un “rilasciamento del tessuto” per una rilevazione più precisa.
La plicometria richiede accuratezza altrimenti si rischia di prendere dei bei granchi.
Alcune tecniche manipolative prevedono approcci mediante rullata, meglio conosciute come “palper rouler”.
Può risultare molto utile nell’ammorbidire le zone dense.
L’osteopata utilizza spesso questa tecnica anche come test.
Per identificare le zone più doloranti attraverso le quali possono essere ricondotte dolori riflessi.
Dopo il trattamento di zone specifiche il tessuto è più morbido e la plicometria può essere praticata con più precisione.