Un dolore che condiziona i comuni movimenti del quotidiano può letteralmente abbassare la qualità della vita.
Rintanarsi in casa per paura di cadere, di non poter salire una rampa di scale o entrare in un’automobile sono solo alcune spiacevoli condizioni che vivono i “kinesiofobi”.
Sono i timorosi del movimento.
Purtroppo questa condizione sopraggiunge dopo che si è vissuto un dolore importante che ha minato l’equilibrio corporeo.
Spesso in seguito ad un intervento chirurgico alla bassa schiena, alle spalle, alle ginocchia, ecc.
Paura di abbassarsi, di sollevare anche un mazzo di chiavi:
“ODDIO ADESSO MI USCIRA’ UN’ALTRA ERNIA…” .
Paura di scendere le scale:
“MEGLIO MANTENERMI CHE SI PUO’ ROMPERE DI NUOVO IL LEGAMENTO.
Paura di fare sport, di allenarsi in palestra, di giocare con i propri figli:
MI SENTO TROPPO FRAGILE, MEGLIO NON RISCHIARE.
Un circolo vizioso eccessivamente “conservativo” che porta a perdere sempre di più quegli schemi di movimento.
Si tende a indebolire sempre di più quelle strutture infortunate.
Dopo la fase di riabilitazione, una volta guariti i tessuti, diventa fondamentale la “presa di coscienza” del proprio corpo.
Riscoprire delicatamente le potenzialità fisico-motorie che una persona possiede.
La fase di recupero funzionale ha proprio lo scopo di padroneggiare di nuovo i movimenti.
Gradualmente ed in modo progressivo diventare di nuovo padroni dei movimenti in modo autonomo.
Col tempo gestire di nuovo i carichi.
Chiudersi a riccio per paura di farsi male, renderà pian piano sempre più incapaci entrando in un vortice molto pericoloso.
La collaborazione e la comunicazione tra il medico, il fisioterapista ed il personal trainer è il solo modo per prendersi cura dei pazienti.
Persone che hanno continuamente timore di farsi di nuovo male.
L’osteopata può contribuire a riscoprire di nuovo quelle capacità motorie di base che sono state invase dall’evento traumatico.
Dopo il lavoro di riabilitazione, l’osteopata, lavora su quei tessuti “retratti” che sono stati inattivi per il tempo di degenza e recupero.
In linea generale nel trattamento manipolativo osteopatico si agisce su più livelli:
Sulla manipolazione delle fasce connettivali che avvolgono le articolazioni.
Stimolazione di muscoli e articolazioni specifiche.
Ricerca del riequilibrio del passaggio dei vasi e dei nervi che può dare la sensazione di “rivitalizzazione” della zona trattata.
Una sorta di risveglio sensoriale attraverso la stimolazione della propriocezione e dell’ interocezione come senso di percezione interna ed esterna del corpo.
Il lavoro manipolativo sulle viscere e sul cranio inducono un senso di benessere che “calma” il corpo.
Un approccio che può aiutare a gestire meglio il ri-apprendimento motorio.
L’osteopata, in collaborazione con un Personal Trainer specializzato, può insegnare le basi del controllo dei movimenti.
Un percorso che può offrire, quindi, una maggiore fiducia del proprio corpo nei comuni gesti del quotidiano fino al ritorno alla regolare e sana attività fisica.