Nei programmi di allenamento il recupero è una componente essenziale che va attentamente ponderata.
È grazie ad esso che si ripristinano le energie e si è pronti per partire alla grande.
Dopo uno sforzo intenso di un dato esercizio si sente il cuore battere all’impazzata.
Il più delle volte ci viene voglia di buttarci al pavimento “morti stecchiti” per riprendere fiato.
Ci si siede su delle panche, dei gradoni o qualsiasi cosa ci possa far star comodi per recuperare.
Tuttavia se si riesce a superare quella voglia matta di tuffarsi a poltrire tra una serie e l’altra le cose cambiano.
Si inizia a camminare normalmente e si assisterà ad un recupero più veloce e ad un più facile ritorno del battito cardiaco.
In particolar modo per gli esercizi che coinvolgono gli arti inferiori la camminata aiuta il ritorno venoso e quindi il sangue a tornare al cuore.
Questo fattore è particolarmente importante per le donne che soffrono di ristagno e hanno sempre gambe gonfie.
Una buona abitudine è quella di camminare e fare 1-2 sorsi di acqua di tanto in tanto nel corso del recupero.
In questo modo si ottiene una maggiore idratazione costante e continua durante tutto l’allenamento.
A pochi sorsi alla volta si può bere anche qualche litro senza troppi “sforzi”.
Inoltre, se ci si misura con un podometro, si percorrono parecchi metri a piedi.
Passi che sommati nell’arco della settimana possono comporre diversi chilometri, spendendo più energia nel conteggio generale.
Se non si dispone di una palestra, una pista o un campo abbastanza grande da passeggiare anche la camminata sul posto può sortire più o meno lo stesso effetto.