Il codice della strada impone limiti di velocità per la sicurezza alla guida. In città, sulle statali o in autostrada i limiti cambiano e sono indicati da appositi cartelli stradali.
Tuttavia quando guidiamo se non disponiamo di un tachimetro che ci indica la velocità della nostra vettura non sappiamo a quanto stiamo viaggiando. Possiamo correre il rischio di “credere” di viaggiare ad una velocità ottimale e invece l’autovelox di turno ci becca che abbiamo passato i limiti consentiti.
Quando pratichiamo attività fisica dovemmo ragionare come se avessimo dei limiti di velocità da rispettare. Tali limiti sono principalmente a carico del nostro sistema cardiovascolare.
Come possiamo assicurarci di lavorare nei nostri range consentiti? Uno strumento tanto utile quanto trascurato dalla maggior parte degli utenti fitness è il cardiofrequenzimetro.
Attraverso di esso è possibile sapere il nostro cuore a quanto sta “viaggiando”. Esistono tabelle di riferimento e formule matematiche con le quali si individuano i battiti ideali nei quali rientrare per fare un buon lavoro aerobico o per monitorare i limiti di sicurezza.
Previa visita medico sportiva possiamo avere maggiori informazioni su quali sono i parametri da tenere in considerazione.
Anche durante attività non puramente aerobiche sarebbe buona norma usare un cardiofrequenzimetro perché spesso si sottovaluta lo sforzo percepito durante l’allenamento.
Uno strumento utilissimo che può consentire un lavoro di qualità e in sicurezza per il muscolo più importante del nostro corpo: il cuore.
Affidarsi ad un professionista che possa darci informazioni specifiche sui range di allenamento minimi e massimi potrebbe fare una grande differenza nella produttività del nostro training.
La sicurezza prima di tutto perché infondo a nessuno piace prendere multe…